NICCHIE "DI PESO"

Per il Radicchio di Treviso Igp impennata delle superfici del 20%

Coltivati 219 ettari, la nuova campagna rischia il caro-prezzi.

Il Radicchio Rosso di
Treviso Igp è sempre
più richiesto e per la stagione
in corso è atteso un incremento
a due cifre della
produzione. Le superfici investite
sono infatti cresciute
del 20% rispetto all'anno
scorso, passando da 142 ettari
a 219 ettari.

«Ci troviamo di fronte a
un significativo aumento
della superficie coltivata e
di conseguenza è atteso un
forte incremento della produzione
in questa stagione
2013-2014 - conferma Paolo
Manzan, presidente del
Consorzio di tutela del Radicchio
rosso di Treviso e
del Radicchio variegato di
Castelfranco Igp -. Questo
rappresenta un vantaggio,
perché ci sono ancora molti
mercati non raggiunti dal
prodotto, come ad esempio
alcune catene distributive.
L'anno scorso l'offerta non
era stata in grado di soddisfare
la domanda».

La crescita degli investimenti
potrebbe però influire
sulla remunerazione,
spingendo verso il basso il
prezzo che è attualmente
compreso, a seconda della
qualità e delle dimensioni
tra i 3 e 4,5 euro il chilo
all'ingrosso. Per questo il
Consorzio di tutela, ribadisce
Manzan, «ha oggi un
ruolo importantissimo per
una corretta gestione di questi
incrementi. È importante
anche che la produzione
certificata vada di pari passo
con l'aumento dei volumi
».

Il disciplinare di produzione
prevede la possibilità
di partire dopo l'1 novembre
e dopo due brinate notturne
che servono a favorire
la croccantezza e lucentezza
del prodotto. Il clou
delle vendite e dei consumi
è in inverno, soprattutto a
dicembre, ma il periodo di
commercializzazione si protrae
fino alla fine di marzo.

Rispetto al radicchio prodotto
in altre zone quello
della Marca trevigiana ha
costi di produzione piuttosto
elevati, perché deve rispettare
determinati passaggi:
viene infatti trapiantato
a luglio nei terreni dove cresce
fino alla fine di ottobre,
quindi viene raccolto e preparato
in mazzi che sono
collocati verticalmente in
cassette e irrigati con acqua
sorgiva a 13-14˚ C immergendo
solo l'apparato radicale
che riparte con il germoglio,
generando un prodotto
dal colore bianco caratteristico.

Per questa varietà tardiva
di Radicchio rosso il
Consorzio di tutela ha intenzione
di arrivare al riconoscimento
della Dop, mentre
la varietà precoce del
Radicchio rosso di Treviso
viene commercializzato subito
dopo la raccolta a settembre
e va avanti fino a
ottobre.

Dall'1 ottobre, come stabilisce
il disciplinare, è in
commercio anche il Radicchio
Variegato di Castelfranco
Igp (che rappresenta
un 30% circa sul totale della
cicoria a denominazione
ed è un incrocio tra il radicchio
di Castelfranco e la
scarola) che viene venduta
fino a fine novembre. Quest'anno
il prodotto è particolarmente
richiesto dal
mercato con prezzi che si
mantengono in linea con
quelli dello scorso anno in
un range che va da 1,5 a
2,5 euro al chilo all'ingrosso.

Anche in questo caso le
superfici coltivate sono aumentate,
passando dai 557
ettari della stagione
2012-2013 ai 700 ettari circa
di quest'anno.

Per il Radicchio di Treviso Igp impennata delle superfici del 20% - Ultima modifica: 2013-11-19T16:34:48+01:00 da Redazione Frutticoltura

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