Si riaffacciano sul mercato le arance Navel

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Arance Navel
La nuova primavera delle arance ombelicate

Il comparto agrumicolo nazionale, nell’ultimo ventennio, ha subito notevoli cambiamenti in termini sia di offerta che di domanda, ricalcando quelli registrati in altri comparti produttivi.
Il cambiamento della politica comunitaria di tutela e sostegno, che ha cambiato l’approccio imprenditoriale alla coltura, nonché l’aumento dei costi del lavoro e dei mezzi tecnici, accompagnato dall’inasprimento delle politiche fiscali e previdenziali e dalla riduzione dei prezzi alla produzione, hanno determinato una situazione critica. Nella fase produttiva tale stato si è accentuato soprattutto negli ultimi 5-10 anni, con forti squilibri fra costi e ricavi; ciò ha determinato una minore attenzione nei confronti della coltura che ha portato persino all’abbandono degli agrumeti, con effetti negativi sulle produzioni, sui redditi e sull’occupazione dell’intera filiera.
Difatti, osservando i dati riportati in tabella si evince la forte riduzione della superficie con una perdita di circa il 15% su scala nazionale. Considerando la situazione della Basilicata, la perdita di superficie in termini relativi nell’ultimo decennio ha superato quella nazionale attestandosi intorno al 26%. Si nota che tale dato varia in base alla specie con perdite più importanti a carico di arancio e clementine. La situazione lucana è dovuta principalmente alla forte espansione della frutticoltura, in particolare l’albicocco, che ha diminuito l’interesse nei confronti di altre specie come gli agrumi.
Oggi, al contrario, con l’affievolirsi dell’interesse nei confronti di alcuni fruttiferi, sta nuovamente cambiando lo scenario che vede ritornare un discreto interesse nei confronti degli agrumi. Questo è dovuto anche a specifici interventi strutturali regionali (Piano Agrumicolo), con specifici finanziamenti, che hanno permesso di introdurre innovazioni, oltre a rinnovare campi obsoleti tecnicamente ed economicamente. C’è stata l’introduzione di un’ampia gamma di innovazioni mirate tanto al contenimento dei costi di produzione, quanto all’adattamento del prodotto alla domanda dei mercati. Nello specifico, negli ultimi anni vi è stato un ritorno dell’interesse commerciale nei confronti delle arance del gruppo Navel.
Le arance bionde ombelicate, dette anche Navel, così denominate per la presenza di un secondo frutto interno, di dimensioni variabili rispetto alla varietà e al clone (fenomeno noto come sincarpia), hanno trovato diffusione in quasi tutte le aree agrumicole italiane, anche in quelle non particolarmente vocate per le arance pigmentate. Questa tipologia di frutto è destinata principalmente al mercato fresco, con varietà che coprono un calendario di raccolta che va da fine ottobre a maggio, con un prodotto di caratteristiche organolettiche abbastanza costanti che rendono più semplice la fidelizzazione del consumatore. Purtroppo, ancora oggi, tale assortimento non è abbastanza presente nella strutturazione della nostra agrumicoltura, aspetto che è invece uno dei punti di forza dei Paesi concorrenti.
Il Metapontino rappresenta da sempre un territorio particolarmente vocato alle produzioni di arance ombelicate; i frutti sono destinati principalmente al mercato fresco, data la dolcezza e la buona succosità. Diverse sono le varietà coltivate: nella fase precoce la prima ombelicata che si raccoglie è Fukumoto, matura una settimana prima degli altri cloni di Navelina, caratterizzata da frutti di forma rotonda, di media pezzatura, con buccia di colore aranciato. Da verificare, data la recente introduzione nel nostro areale, l’affinità con i portinnesti, come Citrange, in particolare il C-35, che in alcuni Paesi agrumicoli ha dato risultati contrastanti, manifestando fenomeni di decadimento e moria delle piante di cui non si è identificata la causa.
Navelina VC è una varietà diffusa da circa 40 anni; ha avuto, in una prima fase, problemi di sanità del materiale di propagazione (affetto da virosi), che ha determinato risultati produttivi non in linea con le aspettative dei produttori. Con la tecnica del microinnesto è stata ottenuta Navelina VCR, con pianta di sviluppo medio e buona produttività, con frutti di forma più o meno arrotondata, con foglie di medie dimensioni e di colore verde scuro; i frutti sono di buona pezzatura, apireni, con polpa di colore arancio intenso, succosi, con ombelico prominente, che conservano per molto tempo sulla pianta caratteristiche organolettiche ottimali. Altro clone è la Navelina ISA-315 Navelina ISA 315, ottenuta da colture in vitro di ovuli non sviluppati, di pezzatura media inferiore rispetto alla precedente, ma più omogenea, ha fruttificazione a volte non costante e non ha avuto molta diffusione.
Una varietà che ha dato risultati interessanti è New Hall, con pianta vigorosa e di buon sviluppo, con frutti di buona pezzatura e qualità, di forma leggermente oblata rispetto a Navelina, di cui anticipa di qualche giorno la maturazione.
La varietà capostipite di questo gruppo è Washington Navel, da cui derivano, per mutazione spontanea, la maggior parte delle cultivar diffuse nei diversi areali agrumicoli mondiali. In Italia, conosciuta come Brasiliano, è presente con diversi cloni, tutti con caratteristiche simili, diffusi nei diversi areali agrumicoli italiani. Questa varietà presente albero di grandi dimensioni, vigoroso, con frutti di pezzatura elevata, di forma semisferica, con buccia di colore arancio chiaro, con ombelico abbastanza pronunciato; il frutto è soggetto ad asciugare con tendenza alla cascola pre-raccolta. Sempre nella stessa epoca di maturazione si distingue Fisher Navel, che presenta costanza produttiva, frutti di buona pezzatura poco soggetti a cascola, con raccolta che si protrae fino a febbraio.
In epoca tardiva risulta interessante la cultivar Navelate clone 105, ottenuta da coltura in vitro di ovuli non sviluppati di piante coltivate presso l’Azienda Sperimentale Pantanello a Metaponto. È una varietà tardiva, con raccolta che si protrae fino ad aprile; albero di grandi dimensioni, vigoroso, con presenza di spine, con foglie di colore verde poco intenso, frutto di pezzatura inferiore rispetto a Navelina, forma ovale e colore arancio dorato, buccia fine, ombelico poco prominente, senza semi, polpa succosa e di qualità; la produttività è media. Raggiunge la maturità interna prima rispetto alla parte esterna, per cui si può raccogliere da febbraio a maggi; è preferibile impiantarla in zone dove è minimo il rischio di gelate tardive.
Nella fase molto tardiva si raccoglie Lanelate, mutazione riscontrata in Australia da una pianta di W. Navel, caratterizzata da albero vigoroso; presenta meno spine rispetto alle altre varietà di Navel tardive; il sapore dei frutti è dolce; interessante per la maturazione tardiva; il frutto si conserva bene sull’albero fino a giugno; buona e costante la produttività, interessante per prolungare il periodo di raccolta del Navel. Negli ultimi anni si è diffusa Powell Summer Navel, più tardiva, caratterizzata da buona produttività e pezzatura; da verificare l’adattabilità in tutti gli areali agrumicoli.
Per le arance ombelicate diverse sono le novità selezionate e in corso di valutazione. Dall’Australia provengono tutte le varietà di seguito descritte: nel periodo precoce si segnala M7, mutazione di Navelina 7.5 selezionata nel 2004, protetta da brevetto, che è risultata compatibile con tutti i portinnesti. Si raccoglie circa 3 settimane prima di Navelina, ha ottima tenuta in pianta fino a febbraio. Nel periodo tardivo si annoverano diverse varietà come Chislett Summer Navel, Rhode Summer Navel e Barnfield Late. Chislett è una mutazione spontanea di W. Navel rinvenuta nel 1988, presenta rispetto a W. Navel un frutto leggermente più arrotondato; si raccoglie da gennaio a maggio. Rhode Summer Navel, originatasi da mutazione spontanea di un Navel e rinvenuta nel 1982, è caratterizzata da un albero vigoroso, con portamento espanso e frutto simile a quello di W. Navel, di colore arancio con buona succosità; si raccoglie da gennaio a maggio; è coperta da protezione brevettuale. Infine, Barnfield Late, derivata da mutazione spontanea di W. Navel ottenuta nel 1980, è produttiva e vigorosa, con portamento espanso; il frutto è simile a quello di W. Navel, di colore arancio, e si raccoglie da gennaio a maggio.
Dal Sudafrica provengono invece Cambria, che presenta frutti di forma rotonda, con polpa di colore arancio e contenuto in succo molto elevato; non manifesta “creasing”; la raccolta si protrae fino a maggio; Carninka, mutazione di Palmer Navel selezionata nel 2005, interessante per la tardività di raccolta, la buona pezzatura e qualità, l’elevata produttività, non alternante.
La nuova primavera delle arance ombelicate può attualmente essere supportata da una scelta varietale in linea con le esigenze del mercato, dando la possibilità di creare un’alternativa produttiva ad altre specie, come alcune drupacee, che stano attraversando un momento di criticità.n

Si riaffacciano sul mercato le arance Navel - Ultima modifica: 2017-06-20T14:54:16+02:00 da Lucia Berti

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